Iniziativa progettata e organizzata dal Co.A.L.C.It. in
collaborazione con la compagnia teatrale Luna e GNAC, l’Université Côte d’Azur
e gli studenti del Master pro Tradaptation:
sous-titrage et doublage, Département
Cultures et Langues Etrangères
Nel 2013 Gino Bartali è stato
dichiarato «Giusto tra le nazioni» dallo Yad Vashem, il memoriale ufficiale
israeliano delle vittime dell’Olocausto, per aver salvato centinaia di ebrei
durante la Seconda Guerra mondiale. Gino Bartali, a soli ventiquattro anni,
incarna il ciclismo eroico degli anni ’30. Protagonista assoluto, ha un grande
sogno: vincere Giro d’Italia e Tour de France nello stesso anno. Ma la Storia,
incarnata nel Fascismo, entra prepotentemente a cambiare per sempre la sua
carriera: la sua vita sportiva viene piegata ai voleri e alle mire del Duce,
che vede in Gino Bartali l’ambasciatore azzurro del fascismo nel mondo... Ma
Bartali non ci sta, ed è qui che inizia la pagina meno nota della vita di
Ginettaccio, che aderisce come staffetta alla rete clandestina organizzata
dall’arcivescovo di Firenze Elia Dalla Costa. Una corsa giusta, nella speranza
che il mondo cambi e ritrovi il suo senso. Per parlare dell’Italia e degli
italiani al tempo del fascismo, della fatica dello sport e del silenzio delle
azioni più coraggiose. Per raccontare la vita di un campione sportivo, ma
soprattutto di un uomo che ha scelto da che parte stare. Lo spettacolo racconta
questa storia in maniera appassionante e approfondita. Una storia che Bartali
ha sempre tenuto nascosta, perché “il bene lo si deve fare ma non lo si deve
dire, che se lo dici si sciupa”.
tratto dal libro La corsa giusta di
Antonio Ferrara (ed. Coccole Books)
con Federica Molteni
regia Carmen Pellegrinelli
scenografia Michele Eynard
foto di scena Andrea Crupi – Spazio CAM
produzione Luna e GNAC Teatro