Si tratta della vita e della carriera di uno dei tre personaggi che hanno segnato l’epopea del rinascimento ottoniano tra il 970 e il 1013. Accanto a Giovanni l’italiano, diventato papa Giovanni XVI nel 997, due altri grandi personaggi hanno fatto la storia dell’Impero romano d’Occidente: il francese Gerbert d'Aurillac, futuro papa Silvestro II e il lotaringio Notger de Liège, fondatore del principato episcopale di Liegi. La Chiesa imperiale ottoniana, Roma e il Papato sono gli elementi determinanti nello scacchiere dove è in gioco l’equilibrio delle relazioni tra gli imperatori d’Occidente con il loro cristianesimo e il fiorente potere politico, culturale e religioso de l'Empire d'Oriente.

Giovanni l'italiano, Gerbert il francese, Notger il lotaringio, hanno determinato con la loro azione politica la storia e il destino degli imperatori sassoni, eredi di Costantino il Grande e di Carlomagno. Ma tutti e tre dovevano tutto a Teofano, la splendida principessa greca venuta da Costantinopoli per diventare l'imperatrice d'Occidente sposando Ottone II. Quest’opera è un affresco del passaggio capitale nella formazione dell’identità europea che si conclude in modo inatteso. Ci conduce alla scoperta della vera identità del vescovo-pittore Giovanni. Dopo mille anni di mistero, questo vescovo italiano esce dunque dall’anonimato per entrare nella grande storia con il nome che gli è dovuto: Giovanni XVI. Liegi la compassionevole sarà l’ultimo porto di pace per Giovanni XVI le cui spoglie originali giacciono ancora oggi nel Tesoro della Cattedrale. L'esule è ormai protetto dalla città dai cento campanili e la sua memoria è sempre viva nella splendida chiesa abbaziale di Saint-Jacques.