Mostra

Inno neofuturista alla danza, alla musica e alla gioia di vivere

 
Sede: 
Sala Michelangelo - Consolato Generale d'Italia a Nizza
Data: 
4 - 13 giugno 2008
 

Daniel Schinasi, uno  dei maggiori esponenti della pittura moderna è nato ad Alessandria d’Egitto nel 1933 da famiglia sefardita di origine livornese.

Nel 1953 frequenta l’Accademia Silvio Bicchi, nel 1956 lascia l’Egitto e rimpatria a Livorno.

Fondatore del Neofuturismo espone dal 1955 in gallerie private, musei, biblioteche e pinacoteche in Europa, Stati Uniti e Israele.

È autore dal 1970 di pitture murali e pitture di grandi dimensioni: sala corse dell’Ippodromo di San Rossore, atrio delle stazioni ferroviarie di Cecina, Pisa, Nizza e Grosseto, Santuario di Fontanasanta a Ripaldina (Arena Po’ - Pavia), muro della prigione di Stato a Graz (Austria), aula magna della Facoltà di Ingegneria e sala del Consiglio della Facoltà di Ingegneria dell’Aerospaziale di Pisa, di un Trittico in omaggio a Giacomo Puccini nel Foyer della New Israeli Opera di Tel Aviv, La Hatikva - La Speranza per l’ingresso della Clinica Ortopedica dell’Ospedale di Pisa.

Riapre lo Studio a Parigi dal 1986 al 1994 ed ora vive ed opera a Nizza, intervallando soggiorni in Toscana (nella campagna della Val di Cecina), in Israele.

 

Daniel Schinasi appartiene al movimento che ha egli stesso creato e a cui ha dato il nome di Neofuturismo. Il modernismo rappresenta un mondo in cui l'uomo resta integro e può diventare saggio. L'uomo che si muove freneticamente in questa società di consumi può trovarsi su una china pericolosa.

Daniel Schinasi rifiuta di cadere in questa trappola del "progresso a tutti i costi" proprio del futurismo. Rivendica l'influenza del Rinascimento italiano, soprattutto in ciò che concerne la composizione, discostandosi radicalmente dal futurismo stretto che denunciava la sterilità delle culture precedenti.

L'artista è utile: l'arte riveste una funzione ideologica ed educativa.

Pertanto, i drammi e le catastrofi umane debbono essere rappresentate per assicurare un dovere di memoria, e non ci si deve accontentare di temi senza portata storica e ideologica. E quando il pittore si serve della storia del popolo ebraico, i temi biblici sono utilizzati per arrivare a generalizzare la Storia dell'Uomo.

 

Fra i critici e storici dell'Arte che hanno apprezzato e scritto sull'opera di Schinasi citiamo: Vincenzo Marotta, Enrico Crispolti, Guido Lopez, Jacques Lepage,  André Vardet, Sebastiano Grasso, Nicole Lafont, Philippe Fiammetti, René Cenni, Javier Fernandez Angulo, Dino Carlesi, Antonella Capitanio, Luigi Bernardi, Cristina Olivieri, Hulda Liberanome, Manrico Falorni, Federica Lessi, Luca Filippi, Roberto Russo, Ghileana Galli, Esther Bendahan, Maurizio Fagiolo Dell'Arco, Arnoldo Liberman, Aldo Santini.

 

 

 

© Co.A.L.C.It. - 29, Boulevard Fanck Pilatte - 06300 NICE
Tél. +33 (0)4 93 87 63 55
e-mail: coalcit@wanadoo.fr